Descrizione
Nel 1561, con la conferma del feudo da parte di papa Pio IV, Ottaviano pensò quindi alla costruzione di una chiesa per gli abitanti di Camatta. Essa fu dedicata a S. Antonio da Padova e i Cusani conservarono il diritto di patronato su di essa. Lo stile è barocco tondeggiante con armonica disposizione delle parti. Ad essa fu aggiunta una nuova costruzione per l’ampliamento. I discendenti di Ottaviano avevano l’obbligo di manutenzione straordinaria tuttavia non adempirono al loro dovere. Infatti, nel 1731 il Prevosto Cossa Marchesi chiese e ottenne, dopo numerose richieste e grazie alla Curia Arcivescovile di Milano, il restauro della chiesa e del campanile con la fornitura di due nuove campane. La chiesa conservò il suo originario aspetto di chiesa di campagna immersa nel verde. Nel 1850 si optò per un allungamento, non essendo più adatta ad accogliere la popolazione di Camatta: i lavori tuttavia iniziarono solamente nel 1861. La decorazione della chiesa venne effettuata nel 1895 dal pittore Francia di Casalpusterlengo e successivamente nel 1942 dal pittore Ismaele Savarè. Sull’abside è raffigurato il Buon Pastore; sulla parete sinistra è dipinto Gesù Crocefisso con due angeli e una pianta d’ulivo; sulla parete destra un soldato e il Sommo Sacerdote Melchisedech che offre a Dio il sacrificio del pane e del vino. Un altare è dedicato a S. Antonio da Padova e un altro alla Madonna. Tra le ultime modifiche: la demolizione dell’altare maggiore del 1858, il restauro del dipinto del Buon Pastore, l’elettrificazione delle campane, la costruzione della vetrata semitonda sopra l’altare maggiore. Il campanile ha una struttura slanciata che termina a punta di cono. La chiesa è preceduta da un protiro, esistente già dal 1851, e il sagrato è pavimentato con scaglie di serpentino e corduli di cemento. L’organo risale al 1851 e fu successivamente restaurato.
Modalità d'accesso
Luogo privo di barriere architettoniche ed accessibile a tutta la cittadinanza-